IL COLLEGIO SALESIANO La costruzione del collegio salesiano fu deliberata dal Consiglio Comunale il 14 marzo 1900 e rettificata il 1 giugno dello stesso anno. In quella occasione si stabiliva che il locale presso il quale erano temporaneamente ospitati i salesiani sarebbe rimasto ai successori di Don Bosco gratuitamente fino all’ultimazione della nuova struttura. Condizione dell’offerta era iniziare i lavori entro la primavera del 1901. Il terreno fu scelto dagli stessi salesiani. Si trattava di un appezzamento in prossimità della stazione dove un tempo era stata piantata una vigna. Oltre al terreno, Lanusei donava la somma di L 9.000 raccolta in una sottoscrizione. I soldi sarebbero serviti per iniziare la costruzione del nuovo collegio. Nel volgere di due soli anni l’edificio fu agibile. I salesiani poterono trasferirsi e inaugurare la nuova sede a Lanusei. Per l’occasione giunse in Sardegna il Rettore Maggiore dei Salesiani il primo successore di Don Bosco Don Michele Rua. I festeggiamenti iniziarono il 14 giugno 1902 e continuarono per tre giorni. Migliaia di fedeli accorsero per ascoltare le parole di Don Rua; tutti, ma non i Consiglieri Comunali che decisero di disertare la cerimonia. Il presule tuttavia, di sua iniziativa, fece una visita privata al Comune. Erano quelli gli anni in cui il governo della destra storica aveva fatto di tutto per aggregare la società civile allo stato ultraliberare escludendo dal dibattito politico la componente religiosa. L’atteggiamento di distacco verso la chiesa era esplicitato anche a Lanusei dalla componente intellettuale più in vista. Questa si era opposta in ogni modo alla fondazione del collegio sperando che le difficoltà avrebbero indotto i Salesiani ad abbandonare l’Ogliastra. In contrapposizione alle forze anticlericali nel 1902, su proposta del direttore dei salesiani Don Ottonello , fu fondato un circolo democratico –cristiano. Oltre all’avvocato Giua, partecipavano alle sedute alcuni studenti del collegio e poche altre persone. Il collegio aveva i caratteri principali dell’opera salesiana. La distribuzione dei locali, la sistemazione della cappella, delle aule, dei cortili, dei campi da gioco, tutto richiamava lo spirito del padre fondatore. L’azione culturale fu così importante che il numero degli studenti in pochi anni ebbe un incremento straordinario. Nel 1898 si aprirono la IV e la V elementare con sette alunni iscritti e le prime tre classi ginnasiali con diciannove alunni nella prima classe e 14 nella seconda e terza. I risultati furono strabilianti; la fama dell’opera salesiana valicò i confini del territorio richiamando studenti da tutta la regione. Allievi giungevano da Cagliari, dove pure era presente una struttura ginnasiale, e Nuoro oltre che dai Comuni limitrofi a Lanusei. L’anno dopo gli interni erano venti e gli esterni oscillavano tra i quindici e i diciannove. Nel 1902 gli interni erano diventati cinquanta mentre diciannove erano gli esterni. Con il trasferimento nel nuovo edificio aumentarono anche i posti del convitto. Novanta divennero gli interni mentre il numero di coloro che viaggiavano non superò il numero di venti. Si era verificato quanto don Ottonello aveva intuito dopo un mese di permanenza a Lanusei […] Un collegio di 200 in breve sarebbe ripieno […] per la smania […] che in Sardegna c’era di Salesiani. L’offerta vincente si basava su un metodo educativo innovativo. Non solo scuola e spiritualità ma anche musica, gioco e teatro. Si ricordano le manifestazioni del 1903 in occasione della festa di San Francesco di Sales, quando i giovani del collegio e i loro educatori impressionarono il pubblico con uno spettacolo fatto di canti sacri e rappresentazioni, quelle del 1907 in occasione della visita di Don Giovanni Cagliero e ancora i fatti del 1908 quando il vescovo di Cagliari monsignor Pietro Balestra amministrò la cresima a 17 ragazzi e conferì gli ordini sacri a un chierico salesiano.

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