ORATORIO Come da tradizione salesiana anche a Lanusei fu aperto un oratorio festivo. Era stato Don Bosco stesso a volere che in ogni casa salesiana fosse presente un luogo per i giovani più poveri. Il santo aveva avuto modo di ribadire il suo pensiero in una deliberazione del III capitolo Generale della Società Salesiana. In quella occasione scrisse: “Ogni direttore si dia sollecitudine di impiantare un oratorio festivo presso la sua casa o istituto […] Egli consideri quest’opera siccome una delle più importanti di quante gli furono affidate […] Non si dimentichi mai che un oratorio festivo fu già la culla dell’umile nostra Congregazione.” L’oratorio di Lanusei era frequentato da numerosi fanciulli che i loro genitori erano costretti a lasciare per ore e ore sulla strada, perché pressati dal lavoro dei campi. Al fine di creare un luogo di accoglienza stabile si pensò di edificare una nuova porzione di terreno. Alla fine del 1909 giunse da Torino un ingegnere con l’incarico di redigere il progetto per la costruzione dei locali destinati ad ospitare l’oratorio maschile.
Il primo progetto fu rettificato a causa di un violento acquazzone che nel 1910 causò il crollo della terrazza antistante il collegio. La nuova costruzione, più grande della precedente, doveva accogliere il teatrino, la cappella e la banda musicale. L’inaugurazione avvenne nel 1911. La direzione dell’oratorio fu affidata a Don Severino Anedda che la mantenne fino al 1918. L’attività divenne frenetica, il metodo educativo impartito esercitò subito un notevole richiamo sulla gioventù lanuseina. Uno degli aspetti salienti dell’oratorio era quello del potersi allontanare da tale luogo liberamente senza essere obbligati a spiegarne i motivi. Questa fiducia concessa dagli educatori ai ragazzi contribuì a instaurare un clima di armonia e familiarità Gli oratoriani di Lanusei diedero la loro prima manifestazione pubblica il giorno di Pasqua del 1912. L’impressione che si ebbe fu straordinaria; 150 ragazzi, per lo più popolani, attraversarono la città dirigendosi alla chiesa parrocchiale. I successi ottenuti nell’oratorio sono testimoniati anche dal resoconto fatto da un ispettore salesiano, Don Arturo Conelli che nel 1914 dava un giudizio positivo sull’esperienza ogliastrina. L’efficacia dell’azione formativa svolta nell’oratorio festivo è dimostrata dalla partecipazione attiva dei giovani alle proposte dei loro educatori. Un articolo apparso nel giornale “Ogliastra” nel 1959 in occasione della prima visita del Rettore Maggiore Don Ziggiotti riassume il valore dell’esperienza maturata negli oratori festivi: “L’oratorio, particolarmente nelle località rurali dell’Isola, si sostituisce spesso ai genitori che erano e sono costretti ad abbandonare i figli lungo le strade perché pressati dalla necessità di accudire ai lavori dei campi. […] Nell’oratorio tutti modificano il loro modo di pensare e di agire, perché il fattore ambientale ne influenza il processo evolutivo e formativo […]. […] Questa forma di educazione si estende automaticamente anche alle famiglie, perché i ragazzi, al loro ritorno dall’oratorio non possono non portare a casa che buone esperienze e una nota di serena allegria.”

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